Monte Cadin di Musi



⛰️ Monte Cadin di Musi (1818m)

⏱️ Tempi: salita 2h, discesa 2h

🗓 29/10/2025

📈 Dislivello: 1190m

🥾 Lunghezza: 6km

🇲🇨 Segnaletica: CAI 740 

🗺 Tabacco: 02

🧗‍♂️ Difficoltà sentiero: EE, presenza di cavi in alcuni tratti del percorso

Si lascia la macchina in corrispondenza della chiesetta del piccolo abitato di Musi (620m) dove è presente un piccolo parcheggio e una fontana. Si attraversa quindi il paese e dopo circa 100 metri si imbocca il sentiero CAI 740. L'ingresso è ben segnalato da bolli cai disegnati sulla barriera antifrana, che circonda tutto il paese, e da cartelli CAI posizionati dal Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Il sentiero inizia abbastanza pendente nel bosco e dopo pochi minuti si attraversa un piccolo torrente passando solra a grandi massi. Subito dopo si passa per la parte forse più interessante del percorso, una zona rocciosa e ghiaiosa che si supera attraverso l'utilizzo di alcuni cavi metallici. Questo settore non è esposto e i cavi sono utili sopratutto per la ghiaia presente sulla traccia che lo rende scivoloso. Passato questo settore il sentiero si addentra nel bosco molto fitto segurendo diversi tornanti e salendo ripidamente. La traccia e ben segnalata dai bolli CAI ma capita di perderla perché, essendo poco frequentata, non e molto chiara sul terreno. Oltre ai bolli su rocce e alberi, ci sono diversi paletti bollati CAI. A quota 1300m circa si arriva a un bivio segnaato su un grosso masso. Qui si procede in salita verso destra. L'altra via è una traccia non CAI che porta al monte Tapou (1098m) e alla sua piattaforma per lancio con parapendio. Salendo ora si alternano radure a tratti di bosco sempre più radi. Si superano quelli che sembrerebbero i resti di una trincea risalente alla Grande Guerra e dopo circa 100 metri di dislivello si sbuca nel pratone finale. Qua la salita è decisamente faticosa, si prosegue dritti per il ripido prato puntando alla forcella Stiliza (1740m). Il prato presenta zolle di erba e zone più sassose e sdrucciolevoli, il tutto rende la.salita davvero faticosa. Da notare la presenza di diversi camosci nelle creste più alte. Via via che si sale si entra in un canale pratoso davvero ripido e via via più stretto. Qua sono presenti dei paletti di ferro bollati CAI ma la via e molto intuitiva in quanto procede dritta verso la forcella. Entrati nel canalino la pendenza e davvero elevata e ci sono due tratti di sentiero in cui sono stati fissati dei cavi (ora però laschi e rovinati) utili soprattutto per la discesa. Finito il tratto con i cavi il canalino si apre gradualmente e, sempre molto ripidamente, si arriva alla forcella. Da qua il sentiero 740 procede in cresta sulla destra e poi scende altrettanto ripidamente in Val Resia. Su un masso si vedono le indicazioni per la traccia che sale al Monte Cadin di Musi per la cresta a sinistra. Purtroppo a causa del maltempo la nostra escursione e terminata qua, per una descrizione comleta del tratto finale della cresta si rimanda a wikiloc.com e ilravanatore.wordpress.com